Lotto Soudal, Philippe Gilbert spera di essere stato di ispirazione per i giovani: “Evenepoel? Classe pura. De Lie? Una forza della natura”

Philippe Gilbert è ormai al giro di boa. Il campione belga della Lotto Soudal, che ha concluso la propria carriera professionistica pochi giorni fa alla Parigi-Tours, è pronto a tracciare un bilancio di questi ultimi vent’anni passati nel ciclismo, nel corso dei quali è cambiato moltissimo, e di quello che sarà il futuro dei propri connazionali. L’addio ufficiale avverrà oggi al criterium Phil & Friends, a Valkenburg, dove fu campione del mondo nel 2012. Dal suo punto di vista, l’obiettivo più importante raggiunto nel corso della propria straordinaria carriera è stato quello di avvicinare tanti giovani al ciclismo.

Alla vigilia ha rilasciato un’intervista esclusiva a RTBF, in cui spiega che era quello che sperava: “Io stesso, ho sognato ex campioni. Ho seguito la generazione Bartoli, Bettini, Burghardt, Rebellin, Vinokourov. Tutti questi corridori mi hanno fatto sognare. Speravo di avere la stessa influenza sui giovani. Me ne sono accorto in questi ultimi giorni perché ho avuto tante testimonianze di giovani corridori che mi hanno raccontato di aver iniziato a pedalare grazie a me, grazie alle mie prestazioni. Questo mi tocca davvero e mi scalda il cuore perché finalmente ho portato a termine la missione più importante avvicinando i giovani al nostro bellissimo sport“.

Riguardo invece ai propri connazionali più in vista, ammette di avere un debole per Remco Evenepoel: “Classe nella sua forma più pura. Il temperamento. Il campione. Si rialza dopo la caduta, vince in modo fenomenale. È davvero un campione eccezionale. Sta iniziando a scrivere la sua storia, ma è lontano dall’epilogo”.

Anche Arnaud de Lie, suo compagno di squadra, gode della sua stima: “Ha ancora un grande potenziale di crescita. È una forza della natura ed è con i piedi per terra. Ha tutti gli elementi per avere successo e sono sicuro che diventerà il miglior vallone. A livello di gare di un giorno, in ogni caso, abbiamo la garanzia di avere un corridore di livello mondiale“. Non mancano parole di stima per il giovane asso Cian Uijtdebroeks: “Non lo conosco bene, ma ho seguito i suoi risultati. Ha talento in salita, ma ha grandi lacune quando si tratta di correre in gruppo, quindi questo dà un grande punto interrogativo su una possibile carriera. Ma ha un talento innegabile”.

Infine, gli piace pensare di averli in qualche modo ispirati: “Non so se sono stato io a spingerli a dare il meglio, ma se è così, sono molto felice. È bello aver saputo ispirare i giovani, in particolare i giovani talenti belgi. Quindi sì, se è così, ne sono orgoglioso“.

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